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Posts posted by netgear

  1. Questa mi era sfuggita, anche perché sono giorni che non riaccendo il MAC, sto riaggiornando le ISO di Windows e Linux, grazie Gengik, ripristino una 10.13.3 e la aggiorno a questa build.

     

     

     

    Speriamo che il problema che avevo delle device continui a funzionare bene anche su questa...

  2. Possiamo usare qualsiasi esplora file come amministratore, ma imparare Total Commander anche al 10% è sempre una risorsa, "Total" è davvero "total"...

     

     

     

    La EFI la possiamo montare da qualsiasi Sistema o WinPe, da tutto quello che è bootabilmente noto, in questo caso si parla specificatamente di Windows.

     

     

     

    Per chi vuole avere un mezzo di soccorso davvero fantastico dovrebbe scaricarsi la WinPe di STRELEC che definirla un CAPOLAVORO è poco :-)...

  3. "Jolly" post_id="105" time="1518856657" user_id="52">

    Ben arrivato e buon lavoro, avrai il tuo bel da fare a spostare tutte le tue guide. :D :lol:

     

    qqbmev.jpg"><a href=http://oi63.tinypic.com/qqbmev.jpg' alt='qqbmev.jpg'>

  4. Lo scopo di questa Guida è quello di allargare gli orizzonti sull’impiego della virtualizzazione.

     

    In questo caso da una macchina Virtuale, una 10.11.6, creeremo una VM Recovery avviabile, la procedura da qui in avanti sarà uguale in tutto e per tutto ad un MAC ufficiale.

     

    Questa soluzione ci permetterà il Download e l’installazione su HD Fisico, restituendoci, come vedremo, un OS X avviabile Hackintosh configurato in tutte le sue parti, pronto per l'avvio Fisico

     

    In sostanza: Creare l'Hackintosh dalla Macchina Virtuale, con il solo ausilio di una Recovery, resa avviabile con VMware, operando su disco Fisico

     

    001.jpg

     

    Ovviamente si può creare invece della Recovery direttamente l’installer, saltando tutta la fase di Download, questa scelta è stata fatta per allargare le tematiche.

     

    Recovery o Installer:

     

    Entriamo nella configurazione della macchina virtuale:

     

    002.jpg

     

    Da “Add” creiamo un nuovo Hard Disk:

     

    003.jpg

     

    1 Gb basterà allo scopo per la Recovery, se invece optiamo per l’installer il disco dovrà essere di 8 Gb:

     

    004.jpg

     

    Per praticità rinominiamo il disco appena creato, esempio Recovery, Installer in caso contrario:

     

    005.jpg

     

    Confermiamo e avviamo la VM, una volta sul Desktop ci verrà segnalato il nuovo disco, Inizializziamolo:

     

    006.jpg

     

    Diamogli un nome, esempio "Macintosh HD", nel caso dell’installer “Installer” il nuovo Disco è pronto:

     

    007.jpg

     

    Dal browser della VM scarichiamo, installiamo e avviamo Carbon Copy Cloner, selezioniamo il nuovo Disco e procediamo con “Crea Recovery HD”.

     

    Nel caso dell’installer invece, salteremo la parte con Carbon Copy Cloner, procederemo al Download di OS X da App Store e una volta completato useremo la procedura ufficiale per la creazione del Disco di avvio:

     

    sudo /Applications/Install\ OS\ X\ El\ Capitan.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/Installer --applicationpath /Applications/Install\ OS\ X\ El\ Capitan.app --nointeraction
     

    008.jpg

     

    La Recovery è installata sul nuovo Disco:

     

    009.jpg

     

    Spegniamo la VM, apriamo la cartella della medesima e copiamo il Disco Recovery in un'altra posizione, che utilizzeremo in seguito:

     

    010.jpg

     

     

    Preparazione della VM:

     

    Creiamo una nuova macchina virtuale:

     

    011.jpg

     

    Da “Edit virtual machine setting” “Add” Hard Disk:

     

    012.jpg

     

    Selezioniamo Disco virtuale esistente:

     

    013.jpg

     

    Carichiamo il Disco Recovery precedentemente salvato:

     

    014.jpg

     

    Cancelliamo il Disco creato di default:

     

    015.jpg

     

    Connessione al Disco Fisico

     

    Da BIOS settiamo “Hot Plug” il disco su cui effettueremo l’installazione:

     

    016.jpg

     

    Inizializziamo il disco in questione, apriamo un Prompt dei Comandi come Amministratore:

     

    diskpart
    list disk
    sel disk 2 (selezionare il proprio disco)
    clean
    -
    017.jpg

     

    Apriamo nuovamente la VM “Edit virtual machine setting” “Add” Hard Disk:

     

    018.jpg

     

    Quando non specificato procediamo sempre con le opzioni di default:

     

    019.jpg

     

    Questa volta scegliamo Disco Fisico:

     

    020.jpg

     

    Selezionare il proprio Disco:

     

    021.jpg

     

    Procediamo pure di default:

     

    022.jpg

     

    La struttura è completa, abbiamo una Recovery VM avviabile e un Disco Fisico collegato:

     

    023.jpg

     

     

    Installazione:

     

    Avviamo la VM così configurata, che avvierà dalla Recovery:

     

    024.jpg

     

    Vedremo il nostro Disco Fisico:

     

    025.jpg

     

    Inizializziamo il Disco e diamo un nome alla partizione:

     

    026.jpg

     

    Il Disco Fisico è pronto per l’installazione:

     

    027.jpg

     

    Usciamo da Utility Disco e procediamo con “Reinstalla OS X”:

     

    028.jpg

     

    Continua

     

    029.jpg

     

    Scegliamo la partizione e “Installa”:

     

    030.jpg

     

    Ci verrà chiesto si loggarci ad App Store, cambiamo il layout della tastiera per avere la corretta digitazione:

     

    031.jpg

     

    Si avvierà il Download, la velocità dipende dalla vosta ADSL (purtroppo in questo momento mi sono arrivati i nipoti con i Tablet

     

    032.jpg

     

    Finito il Download automaticamente partirà l’installazione:

     

    033.jpg

     

    Effettuiamo le scelte di routine, creazione utente ecc:

     

    034.jpg

     

    L’installazione è conclusa:

     

    035.jpg

     

    Ed ecco il nostro Desktop su HD Fisico:

     

    036.jpg

     

    Passiamo alla L’installazione di Clover:

     

    037.jpg

     

    Clover Configurator per tutte le ottimizzazioni:

     

    038.jpg

     

    Nel mio caso specifico anche i WebDriver:

     

    039.jpg

     

    Verrà chiesto un riavvio, togliere dalla EFI la cartella EFI, la metteremo nuovamente prima dell'ultimo spegnimento:

     

    040.jpg

     

    Quello che andremo a fare ora , spegniamo e chiudiamo la VM, riavviamo la macchina.

     

    Avvio Fisico:

     

    Entriamo nel BIOS e deselezioniamo Hot Plug:

     

    041.jpg

     

    Avviamo dal Disco e verifichiamo tutto il lavoro fatto:

     

    042.png

     

    Tutto come teoricamente ipotizzato:

    043.png

    • Like 1
  5. Se abbiamo necessità di modificare la EFI possiamo accedervi anche da Windows.

     

    Dall'angolo in basso a sinistra, con il tasto destro, aprire un Prompt come amministratore:

     

    001.thumb.png.ee8496c59b4595a58be737ba68e24d24.png

     

    Oppure PowerShell:

     

    002.jpg.ee1fe79004e7314c806e941ba76bff6e.jpg

     

    Digitare "diskpart" (digitare i comandi senza le virgolette)

    Visualizzare i Volumi con "list vol"

    Identifichiamo il Volume della EFI che vogliamo montare (esempio Volume 7)

    Selezioniamo il volume con "sel vol 7"

    Assegniamo una lettera alla nostra EFI con "assign letter=w:"

     

    Digitiamo "list vol" per vedere se tutto è andato a buon fine:

     

    003.thumb.jpg.fba24192dda2190e06b148b79cf42247.jpg

     

    Ora possiamo accedere alla nostra EFI

     

    004.thumb.jpg.82ba3e46818544ba1f2175e370c50935.jpg

     

    Se la EFI è quella di sistema (multiboot stesso disco) possiamo semplificare tutto con un solo comando:

    "mountvol W: /s"

    In entrambi i casi (per la EFI di Sistema) abbiamo bisogno di aprire un esplora file come amministratore

    Esempio Total Commander:

     

    005.thumb.jpg.ce2b1cb2da593fd875dcf1480684a316.jpg

     

    Se abbiamo più Dischi collegati possiamo usare i Comandi con maggiore Flessibilità:

     

    Diskpart

    list disk Per vedere i Dischi collegati

    sel disk 2 Selezioniamo il Disco su cui vogliamo operare

    list part Per vedere in ordine le partizioni solo del Disco Selezionato

    sel part 1 Selezioniamo la Partizione che ci interessa

    assign letter w Assegniamo una lettera alla Partizione per operare da Windows

    remove letter w Rimuoviamo la Partizione, se non vogliamo più visualizzarla nelle Device

     

    Risposta sul Terminale:

     

    006.thumb.jpg.0ac726fa0a5a9c9a5322cea2848c4dfe.jpg

    -

     

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

     

    Montaggio EFI della USB

     

    Per montare la EFI della USB usiamo il comando “mountvol”

    mountvol /?   (Guida e GUID dei Volumi)

    Identifichiamo il nostro Volume:

    -

    1399534942_EFIUSB.thumb.JPG.6d4a06b4561760ba676cab607b63ca0f.JPG

    -

    Montiamolo su una Device libera, ad esempio U:

    -

    mountvol u: \\?\Volume{4feca7a9-070d-11ea-9ce4-0019d2ff84e0}\

     

    EFI editabile con un File Manager come Amministratore:

    -

    Mount.thumb.JPG.e992dc494a5ca9684ee15f83ee0bb768.JPG

    -

    mountvol u: /d   se vogliamo smontarla, altrimenti rimarrà assegnata.

     

    Un'altra soluzione per l’assegnazione è quella di usare un Programma come Paragon o BOOTICE:

    -

    Paragon.thumb.JPG.1981fda2248c8a39b4ff2bd06b56edf8.JPG

    -

    A.JPG.6caf6bde48c04ed55b1c650485f3982b.JPG

    B.thumb.JPG.2ccc82266f8e006e0320c3913ed4b456.JPG

    C.thumb.JPG.5c9e7c34af799b9a55e1fb9d7ba61137.JPG

     

     

  6. Un'ottimizzazione importante

     

     

    Si tratta di come viene gestito il risparmio energetico del Processore. Come su tutti i sistemi moderni se non si esegue nessuna operazione, o siamo su uno stadio intermedio, la CPU viene posizionata di conseguenza sulla più frequenza idonea, questo per avere il migliore rapporto prestazioni/consumo, ma anche dissipazione del calore, rumore e longevità stessa della macchina.

    Verifichiamolo con una applicazione fornita da intel: Intel® Power Gadget, il programma Monitorizza in tempo reale il comportamento della nostra CPU, se tutto è corretto la vedremo lavorare nell'intero spettro di frequenze:

     

    PM.thumb.png.026a75150a21ca4797f4f8e255f21aff.png

     

    Possiamo affinare ulteriormente la verifica con AppleIntelInfo.kext

    Scarichiamolo e posizioniamolo sul Desktop

    Da Terminale (premere invio dopo ogni comando):

     

    sudo chown -R root:wheel ~/desktop/AppleIntelinfo.kext
    sudo chmod -R 755  ~/desktop/AppleIntelinfo.kext
    sudo kextload ~/desktop/AppleIntelinfo.kext
    sudo cat /tmp/AppleIntelInfo.dat

     

    Il terminale ci restituirà un output:

     

    PM_1.thumb.png.2e03fffd9c1090ffe976975bbf6ef154.png

    Questa Kernel Extension registrerà tutte le posizioni che sono state toccate dalla CPU, le posizioni (moltiplicatori) sono a passi di UNO (100 Mhz).

     

    Lasciate aperto il terminale, ogni tanto ripetiamo il comando:

     

    sudo cat /tmp/AppleIntelInfo.dat

     

    vedrete le posizioni aggiornarsi, se coprono tutto il Range di Frequenze (in questo caso 8-33 800-3300 Mhz) avrete una gestione de PM perfetta:

     

    PM_3.thumb.png.c670669f29de8fca1258c5af4fd91914.png

     

    Il risultato dipende dalla tipologia di hardware e dal metodo utilizzato per gestire il PM.

    Il più semplice è quello di utilizzare PStates e CStates di Clover spuntando nel config.plist Generate PStates e Generate CStates, tramite Clover Configurator nella sezione ACPI/SSDT:

     

    1749580760_CP.png.2360aeb39cdb649a273db934951c9000.png

     

    Riavviare e Testare

     

    I risultati migliori però si ottengono generando un file (SSDT) che informi il Sistema nel dettaglio delle caratteristiche della nostra CPU.

    Possiamo generare questo file con ssdtPRGen.sh

    Disabilitiamo nel config.plist Generate PStates e Generate CStates, tramite Clover Configurator nella sezione ACPI/SSDT:

     

    60066229_CP_2.png.5bf3639970b5139a704c79460fd4f683.png

     

    Per facilitare il compito usiamo lo script creato da gengik84 SSDT_Automator, decomprimiamolo sul Desktop:

     

    SSDT_A_I.png.335bf14e4ff3a87ba5d37592a9cb8cfe.png

     

    Lanciamolo e rispondiamo ad alcune semplici domande:

     

    Press [1] Se la nostra CPU è di Default

     

    Press [2] Se abbiamo overcloccato le frequenze Turbo

     

    SSDT_A.thumb.png.739144daac8b336b7f2ad24e0b51e8a0.png

    Nel secondo caso [2] ci verrà chiesto di specificare il valore del Turbo da 3500-5000 (espresso in Mhz)

     

    SSDT_A_2.thumb.png.3e7d2923dec07936c871e5d5828883ff.png

    Nel caso in cui abbiamo impostato nel BIOS le frequenze Turbo a 4000 Mhz (4 Ghz)

    SSD_A_3.thumb.png.9bb7a799c4b6c4d1a165b95ea35a51f8.png

     

    Alla domanda: Do you want to open ssdt.dsl (y/n) rispondiamo pure n.

    Ci troveremo sul Desktop una cartella Power_Management con dentro il nostro SSDT.aml pronto per l’uso, posizioniamolo nella EFI, precisamente: \EFI\CLOVER\ACPI\patched\

    Riavviare e Testare

    Se la CPU sembra che lavori sbilanciata verso l’alto, per via di una sorta di blocco sui moltiplicatori:

     

    KernelPM_OFF.thumb.png.68579fdc7643a8ea4aa11f8f1dc6a526.png

    Abilitiamo nel config.plist il KernelPM, sempre con Clover Configurator, nella sezione Kernel and Kext Patches:

     

    KernelPM.png.10c3c56ac19c35f48f2541bc1279e66c.png

     

    Riavviare e Testare

     

    • Like 1
  7. Viste le ultime tendenze dei Sistemi operativi propongo un partizionamento su base Windows, dove i Sistemi beneficeranno di uno schema completo, ma anche di un sistema organizzativo più funzionale:

    001.jpg

    -

    Spoiler
    
    Questo layout consente di usare la funzionalità Crittografia unità BitLocker di Windows sia tramite Windows che tramite Ambiente ripristino Windows.
    
    Per le unità Advanced Format 4K Native (4 KB per settore) le dimensioni minime sono di 260 MB, a causa di una limitazione del formato di file FAT32. Le dimensioni minime della partizione per le unità FAT32 sono calcolate come dimensioni del settore (4KB) x 65527 = 256 MB.
    Le unità Advanced Format 512e non sono interessate da questa limitazione, perché le dimensioni del settore emulate sono di 512 byte. 512 byte x 65527 = 32 MB, che risulta inferiore alle dimensioni minime di 100 MB per questa partizione.
    
    Partizione riservata Microsoft®️ (MSR)
    A partire da Windows 10, le dimensioni della partizione MSR sono 16 MB.

     

     

    Da Windows PowerShell (amministratore):

    -

    diskpart

    list disk

    sel disk X (mettere il proprio disco al posto della X)

    clean

    convert gpt

    list part

    sel part 1

    del part override

    create partition efi size=300

    format quick fs=fat32 label="EFI"

    create partition msr size=16

    create partition primary (dimensione partizione Windows, variarla secondo le proprie esigenze)

    format quick fs=ntfs label="Windows 10"

    create partition primary size=500

    format quick fs=ntfs label="Ripristino"

    set id="de94bba4-06d1-4d40-a16a-bfd50179d6ac"

    gpt attributes=0x8000000000000001

    create partition primary size=85831 (dimensione partizione OS X, variarla secondo le proprie esigenze)

    format quick fs=exfat label="macOS"

    list part

    -

    Risultato:

    002.jpg

    Risposta del Terminale:

    Spoiler
    
    Windows PowerShell
    Copyright (C) Microsoft Corporation. Tutti i diritti sono riservati.
    
    PS C:\windows\system32> diskpart
    
    Microsoft DiskPart versione 10.0.16299.15
    
    Copyright (C) Microsoft Corporation.
    Nel computer DESKTOP-W10PRO
    
    DISKPART> list disk
    
    N. disco  Stato          Dimensioni     Disponibile    Din  GPT
    --------  -------------  -------------  -------------  ---  ---
    Disco 0    Online            238 Gbytes    1024 Kbytes        *
    Disco 1    Online           3726 Gbytes         0 byte        *
    Disco 2    Online            465 Gbytes     465 Gbytes
    
    DISKPART> sel disk 2
    
    Il disco attualmente selezionato è il disco 2.
    
    DISKPART> clean
    
    Pulitura del disco completata.
    
    DISKPART> convert gpt
    
    Conversione del disco selezionato al formato GPT completata.
    
    DISKPART> list part
    
    Partizione ###   Tipo              Dim.     Offset
    ---------------  ----------------  -------  -------
    Partizione 1    Riservato          128 Mb    17 Kb
    
    DISKPART> sel part 1
    
    La partizione attualmente selezionata è la partizione 1.
    
    DISKPART> del part override
    
    Eliminazione della partizione selezionata completata.
    
    DISKPART> create partition efi size=300
    
    Creazione della partizione specificata completata.
    
    DISKPART> format quick fs=fat32 label="EFI"
    
    Percentuale completata: 100
    
    DiskPart: formattazione del volume completata.
    
    DISKPART> create partition msr size=16
    
    Creazione della partizione specificata completata.
    
    DISKPART> create partition primary size=85831
    
    Creazione della partizione specificata completata.
    
    DISKPART> format quick fs=ntfs label="Windows 10"
    
    Percentuale completata: 100
    
    DiskPart: formattazione del volume completata.
    
    DISKPART> create partition primary size=500
    
    Creazione della partizione specificata completata.
    
    DISKPART> format quick fs=ntfs label="Ripristino"
    
    Percentuale completata: 100
    
    DiskPart: formattazione del volume completata.
    
    DISKPART> set id="de94bba4-06d1-4d40-a16a-bfd50179d6ac"
    
    DiskPart: impostazione dell'ID della partizione completata.
    
    DISKPART> gpt attributes=0x8000000000000001
    
    DiskPart: assegnazione degli attributi alla partizione GPT selezionata completata.
    
    DISKPART> create partition primary size=85831
    
    Creazione della partizione specificata completata.
    
    DISKPART> format quick fs=exfat label="macOS"
    
    Percentuale completata: 100
    
    DiskPart: formattazione del volume completata.
    
    DISKPART> list part
    
    Partizione ###   Tipo              Dim.     Offset
    ---------------  ----------------  -------  -------
    Partizione 1    Sistema            300 Mb  1024 Kb
    Partizione 2    Riservato           16 Mb   301 Mb
    Partizione 3    Primario            83 Gb   317 Mb
    Partizione 4    Ripristino         500 Mb    84 Gb
    Partizione 5    Primario            83 Gb    84 Gb
    
    DISKPART>

     

     

    A questo punto possiamo installare Windows e OS X, nell'ordine che preferiamo, da OS X formatteremo la partizione exFat "macOS" nel formato compatibile preferito.

    Possiamo aggiungere in coda, se c'è spazio non allocato, un Sistema Linux direttamente dal suo installer.

    Da Windows, se c'è spazio non allocato, possiamo aggiungere una partizione exFat, o altro file system, come partizione Vario.

    Risultato finale:

    003.png

    • Like 2
  8. Premetto che questa è una esperienza UEFI fatta su due schede madri, che hanno un comportamento diverso nell’uso in multiboot su singolo disco, quindi più che una guida si tratta di un approfondimento di alcune tematiche.

    Parleremo solo del multiboot su singolo disco, visto che il multiboot su più dischi non presenta nessuna problematica.

     

    GA-Z97-D3H e GA-Z170X-UD5.

     

    Saltando la procedura di installazione dei tre sistemi, che se eseguita correttamente produrrà una EFI così strutturata, dopo l’installazione di Clover UEFI:

     

    Installazione UEFI:

     

    001.thumb.png.ca0cc23b68eea3b26822010e5a208d9f.png

    Cartella EFI:

    002.thumb.png.daedf93f2d2aec8df3af6566f576fee8.png

    Nel caso della GA-Z97-D3H, non c’è stato bisogno di fare nulla, nelle voci del BIOS troveremo tre Entries: l’avvio diretto per Ubuntu, quello di Windows e una “UEFI con il nome del disco” che permetterà l’avvio di Clover e la conseguente visualizzazione degli altri sistemi perfettamente bootabili.

    Io credo che questa Entries per il boot di Clover sia “anomala” anche perché nelle normali dinamiche non ci dovrebbe essere, ma in questo caso è presente e funziona.

    C’è un BUG che ho riscontrato: se metto nel BIOS l’avvio di “UEFI con il nome del disco”, ovviamente per primo, non ci sarà nessun problema a bootare Clover, invece se lancio la stessa Entries dal bootmanager della scheda F12 il boot non andrà a buon fine, questa situazione è stata molto fuorviante e dimostra la lacunosità di questi BIOS, nonché l’anomalia della Entries.

    Questo sistema lascerà tutti i file nella sua struttura originale e non ci saranno mai problemi di aggiornamenti che riportino ordine di default nei file di boot.

    Inoltre le Entries verranno create al momento dell’avvio del disco, quindi saranno stabilmente presenti.

    Se non si verifica la situazione precedente c’è anche un'altra modalità per creare una voce bootable per Clover, quella di creare un Entries con efibootmgr di Linux:

     

    Con permessi di root:

     

    sudo efibootmgr -c -L "CLOVER" -l "\EFI\CLOVER\CLOVERX64.EFI"

     

    Ci ritroveremo nel BIOS la entries "CLOVER" che permetterà il boot.

    -

    003.thumb.png.e9491d7fcbef01f0004661d72958c877.png

    -

    Verifichiamo con:

    sudo efibootmgr -v

    -

    004.thumb.png.ecc346c3c6a7e02e688d288e19b452bb.png

     

    Anche qui con Gigabyte c’è un “problema”: se il disco viene scollegato o disabilitato da BIOS, la scheda cancellerà automaticamente la Entries che alla riconnessione sarà sparita costringendoci a ricrearla.

    Questo è un vantaggio per non ritrovarsi Entries morte, ma un grosso limite per una situazione di multiboot che esige Entries permanenti.

    Anche questa soluzione lascerà tutti i file nella struttura originale, quindi stabile dopo qualsiasi aggiornamento.

    Il comando "efibootmgr" può essere usato anche per cancellare una Entries nel BIOS non più utilizzata, ad esempio se vogliamo cancellare "Boot0001* CLOVER":

     

    Con permessi di root:

    sudo efibootmgr -b 1 -B

    La entries sarà eliminata:

    -

    005.thumb.png.62c49e06299916383b83a28049b77c5e.png

    -

    Da Windows invece possiamo creare una Entries con il programma EasyUefi, una volta installato "Create a new entry"

    -

    1617716277_Ni3oBYX-Imgur.thumb.jpg.35b450e104de262a63e786322422296f.jpg

    -

    Definiamo nome e percorso di quello che vogliamo avviare:

    -

    1989058407_9Om7Xl4-Imgur.thumb.jpg.fab492f103ba08134f2d08bbbdd559c7.jpg

    -

    Nel BIOS troveremo la Entries "Clover" appena creata:

    -

    009.thumb.jpg.1180feab26d7f93da5fefefa338ba142.jpg

    -

    Possiamo creare la "Entries" anche dalla Shell di Clover, facciamo il Boot dalla USB ed entriamo nella Shell:

    -

    008.thumb.png.4daa55827c3fa642770e0f336cc427f5.png

    -

    bcfg boot dump (se vogliamo vedere tutte le Entries).

     

    Consiglio di eliminare tutte le Entries:

    bcfg boot rm 00 (ripetiamo più volte il comando fino a cancellare tutte le voci):

    BCFG.thumb.JPG.12e4e81b42a3ef7d5dd2717b9bf1d4c4.JPG

    Troviamo la nostra partizione EFI (FS0, FS1, FS2, FS3) dell'HD (in genere HD1).

    Con il comando:

    map (possiamo scrollare la pagina con Pagina UP / DOWN).

    Questa prenderà il posto della FS0 nel comando sottostante se diversa.

    Creiamo la nostra Entries con il nome "CLOVER UEFI":

    bcfg boot add 00 FS0😕EFI\CLOVER\CLOVERX64.EFI "CLOVER UEFI"

     

    Usciamo dalla Shell con exit e riavviamo, facciamo il boot da HD, la Entries 00 CLOVER UEFI sarà la prima voce nel boot di avvio:

    -

    009.thumb.jpg.1180feab26d7f93da5fefefa338ba142.jpg

    -

    GA-Z170X-UD5

     

    Comportamento molto diverso:

     

    Dopo l’installazione dei sistemi e di Clover, Windows e Linux saranno presenti come Entries ma la voce “UEFI con il nome del disco” non ci sarà e Clover non potrà bootare.

    La scheda taglia fuori (situazione normale) la Entries per Clover, questa situazione è permanente fino a quando il BIOS vede Windows bootabile come bootmgrfw.efi.

    Quello che in genere viene fatto è eliminare dal boot l’avvio di Windows (bootmgrfw.efi), affinché il BIOS crei la Entries per Clover e così in genere avviene.

    Da \EFI\Microsoft\Boot eliminiamo (salvandolo sul desktop) bootmgrfw.efi, al riavvio troveremo nel BIOS una nuova voce "UEFI OS" per l’avvio di Clover, ovviamente Windows non sarà presente per il boot nella GUI.

    Qui ci viene incontro una features di Clover che per ovviare al problema (avere la Entries di Clover + Windows) sarà in grado di riconoscere l’avvio di Windows bootmgrfw.efi sotto il nome di bootmgrfw-orig.efi

    Quindi rinominiamo bootmgrfw.efi in bootmgrfw-orig.efi e mettiamolo dentro la cartella \EFI\Microsoft\Boot, al riavvio avremo Clover avviabile e Windows presente nella GUI perfettamente bootable.

    In realtà rimettendo bootmgrfw.efi al suo posto senza rinominarlo tutto funzionerà lo stesso dopo che la Entries per Clover è stata creata, ma come nel caso precedente almeno con Gigabyte alla prima esclusione del disco la Entries verrà eliminata.

    Ma su questa scheda non è bastato, dopo l’eliminazione di bootmgrfw.efi nessuna entries per Clover è stata creata, il BIOS ha ritenuto che fino a quando risultava bootable grubx64.efi per Linux nessuna voce per l'avvio di Clover sarebbe stata aggiunta.

    Eliminando grubx64.efi finalmente la Entries viene creata, ma Clover almeno per ora non prevede la possibilità di lanciare come per Windows l’avvio di Linux con grubx64-orig.efi.

    Dopo la creazione della Entries di Clover, rimettendo grubx64.efi al suo posto, tutto funzionerà nuovamente ma sempre con la voce nel BIOS non permanente, ovviamente solo se il disco viene escluso o scollegato.

    Un'altra possibilità è quella di “ingannare” il sistema: usare bootmgfw-orig.efi per l’avvio di Windows e copiare CLOVERX64.efi nella \EFI\Microsoft\Boot rinominandolo in bootmgfw.efi, per avere Clover bootable. Non avendo necessità questa ultima pratica non l’ho ancora provata, ma in linea teorica non vedo perché non dovrebbe funzionare, da amante dell’ordine trovo queste manovre poco consone. In sostanza Clover si avvia sotto mentite spoglie...

    C’è invece un’altra pratica da preferire quando il BIOS non crea la Entries vedendo grubx64.efi, in genere non viene in mente e ci si avventura in una disordinata rinomina di file che in futuro potrebbe creare non poca confusione: questo metodo e quello di usare le Custom Entries.

    Se rinominiamo grubx64.efi in grubx64-orig.efi, la Entries per Clover verrà creata ma nella GUI non ci sarà Linux, poiché Clover non riconoscerà il file -orig, allora creiamo una Custom che ci darà la possibilità di puntare a quel file:

    -

    010.thumb.png.4e7e9f69f98d5398f0b06f2bfb2c463f.png

    -

    Le Custom Entries inoltre permettono di mettere ordine sia come nome che come posizione nella GUI.

    Linux si troverà nella nostra GUI è sarà perfettamente bootable.

    -

    011.thumb.png.b74b6a66f4e8062c9b250e26e0a722c2.png

    -

    Schema di Partizionamento con preparazione del disco dall'installer di OS X... è l'approccio più semplice e naturale per la gestione di OS X e della EFI.

    -

    012.png.2e3ff9d519daf4f4adb28e03542e6ce4.png

    -

    Schema di partizionamento con preparazione del disco dall'installer di Windows... è l'approccio più complicato, la gestione della EFI da parte di Clover ha le stesse metodiche ma lo schema ci pone davanti qualche complicazione in più, per OS X è uno schema meno naturale.

    Ma è anche il più completo, i sistemi godono di tutti i privilegi dell'installazione su singolo disco, anche Windows ha la sua partizione di Ripristino.

    -

    013.thumb.png.c064c47a1d9c63ab88d2735ab72d815c.png

    -

    ASRock:

     

    Questo BIOS ha un comportamento diverso da quello Gigabyte, una volta installo Clover nel BOOT di avvio ci mancherà una Entries valida, questo è quello che vedremo:

    -

    014.jpg

     

    Se proviamo a lanciare “Mac OS X” non avremo nessun risultato, quindi ci mancherà la Entries “naturale” che dovrebbe essere “UEFI OS”.

    In genere si ricorre ad uno dei tanti metodi per aggiungere una Entries per l’avvio…

    Ma invece che creare la Entries basterà cancellarle tutte, dalla GUI di Clover, apriamo la SHELL e digitiamo:

     

    bcfg boot rm 00

     

    Ripetiamo il comando fino a quando ci dice che non ci sono più Entries.

    Riavviamo e la Entries “naturale” è pronta per l’avvio:

    -

    015.jpg

    -

    Le voci che intruppano le Entries della scheda avvengono solo con l'installazione effettiva di OS X, la voce incriminata è appunto "Mac OS X" che ad ogni installazione va a sommarsi, a volte si presenta come una voce vuota.

     

    In tutti gli altri casi, in genere, le Voci sono autogestire e non si sommano.

     

    Infatti da quando preparo tutto in VM, non c'è più stato il bisogno di fare una cancellazione o pulizia delle stesse.

     

    La controprova è il collegamento di decine di dischi e installazioni di Linux e Windows.

    Questa voce punta ad una posizione diretta non auto generante, infatti dal BIOS della VM, che avvia come l’Originale, vediamo anche il percorso.

     

    Tutte le voci auto generate, non immesse, non creano doppioni, quindi una soluzione che punta in questa direzione è di gran lunga da preferire. 

    -

    Bios_VM.thumb.png.f72dc06a926939107f55ff8c6e7ef242.png

    -

    Piccola curiosità:

    Su Clover c’è una differenziazione di Avvio UEFI diversa, rispetto alla metodica standard degli altri Sistemi.

    In genere Bootx64.efi, dopo il primo avvio, imposta la Entries per andare a caricare il boot nella relativa cartella di Sistema, Microsoft per Windows, Ubuntu per Linux ecc.

    Clover invece, a meno di impostazioni “forzate” avvia sempre Bootx64.efi.

    -

    Boot.JPG.28d56d97b8cfc32163b0ea23bc14dac2.JPG

    -

    Boot_2.JPG.5867b0efb01d9df39fea8ccb17b115e3.JPG

    -

    Boot_3.JPG.ab50d5549a3c1da344b87045403db102.JPG

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    000.png

     

     

    Triple Boot OS X – Windows – Linux "singolo disco" con partizionamento UEFI su base OS X, l’approccio UEFI più semplice per il Multiboot.

     

    Per il Dual Boot OS X – Windows senza Linux, basta saltare la "sezione indicata in rosso" e la "FASE di Linux".

     

    Per il Quad Boot vedere a fine pagina.

     

     

    Partizionamento Alternativo

    Con questo partizionamento passare direttamente all'installazione di OS X e Windows.

     

    Eventuali Problematiche:

     

    Cancellazione sicura e preparazione manuale del DISCO

     

    Approfondimento Tematiche di AVVIO

     

     

    Prepariamo (con uno dei tanti metodi) una chiavetta USB di OS X per il boot UEFI e facciamo partire l’installazione.

     

     

    FASE di OS X

     

    Da “Inizializza” prepariamo il nostro disco “Mac OS Extended (Journaled)” “Mappa partizione GUID”, confermare con Inizializza:

     

    001.jpg

     

    Da “Partiziona” “Dimensioni:” mettiamo lo spazio del disco destinato a OS X, un nome alla partizione che installeremo, premiamo invio e Applica:

     

    002.jpg

     

    Uscire da Utility Disco, procedere con l’installazione nella partizione appena creata e portarla a termine:

     

    003.jpg

     

     

    FASE di Windows

     

    Preparare la chiavetta USB di Windows per l’installazione UEFI, a questo scopo scarichiamo e lanciamo RUFUS, inseriamo una chiavetta USB, selezioniamo l’immagine ISO di Windows e configuriamolo come in figura:

     

    004.jpg

     

    Facciamo partire l’installazione di Windows, alla schermata “Che tipo di installazione vuoi eseguire?” selezioniamo “Personalizzata”:

     

    005.jpg

     

    Posizioniamoci su ”Unità 0 Partizione 4”, clicchiamo su “Elimina” e confermiamo:

     

    006.jpg

     

    Posizioniamoci su “spazio non allocato unità 0”, premere Avanti e portiamo a termine l’installazione:

     

    007.jpg

     

    È buona norma disabilitare l’avvio veloce in Windows 8/10, si tratta di un’ibernazione parziale, kernel e driver.

     

    Pannello di controllo\Hardware e suoni\Opzioni risparmio energia\Impostazioni di sistema clicchiamo su “modifica le impostazioni attualmente non disponibili”, togliamo la spunta su “Attiva avvio rapido”:

     

    008.png

     

    Verifichiamo:

     

    009.png

     

    Oppure (se non utilizzata) disabilitiamo completamente l’ibernazione, tasto destro nell’angolo in basso a sinistra “Prompt dei comandi (amministratore)”:

     

    010.png

     

    powercfg – h off

     

    011.png

     

    Verifichiamo:

     

    012.png

     

    Visto che OS X e Linux utilizzano per l'orario il sistema UTC, impostiamo così anche Windows, in modo da avere gli orari dei tre sistemi sempre allineati, scarichiamo il file "UTC_7_8_10" che si trova a fine guida, decomprimiamolo e clicchiamo due volte per l'installazione.

     

    Contenuto di UTC_7_8_10.reg:

    Windows Registry Editor Version 5.00
    [HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\ControlSet001\Control\TimeZoneInformation]
    "RealTimeIsUniversal"=dword:00000001

     

     

    - - - - - - - Saltare questa sezione per il Dual Boot senza Linux - - - - - - -

     

     

    Da Windows creiamo lo spazio per l’installazione successiva, quella di Linux: tasto destro nell’angolo in basso a sinistra e selezioniamo “Gestione disco”:

     

    013.jpg

     

    Posizioniamoci su volume “C”, tasto destro “Riduci volume”:

     

    014.jpg

     

    Specifichiamo la dimensione di spazio che vogliamo dedicare a Linux e clicchiamo su “Riduci”:

     

    015.jpg

     

    Abbiamo creato uno spazio non allocato dove installeremo Linux:

     

    016.jpg

     

     

     

    ------- Fine Sezione -------

     

     

    FASE di Linux

     

     

    Prepariamo sempre con RUFUS la chiavetta USB di Linux per l’installazione UEFI:

     

    017.jpg

     

    Facciamo partire l’installazione di Linux, Ubuntu nello specifico, arrivati a “Tipo d’installazione” il sistema ci prospetta un interessante possibilità, analizzato il partizionamento lui si propone per fare un’installazione (compatibile con il nostro schema) completamente in automatico, GRUB incluso, dovremo solo cliccare su “Installa”:

     

    018.jpg

     

    Altrimenti mettiamo “Altro” e “Avanti” per la configurazione “classica”:

     

    019.jpg

     

    Selezioniamo lo spazio libero creiamo i nostri punti di “mount”, io ho optato per una partizione unica:

     

    020.jpg

     

    Il “Device per l’installazione del boot loader:” (GRUB) deve essere la EFI, nel nostro schema è /dev/sda1:

     

    021.jpg

     

    Clicchiamo su “Installa” e portiamola a termine.

     

    Il nostro partizionamento sarà completato:

     

    022.png

     

     

    Clover Bootloader

     

    Facciamo il boot dall’USB per il MAC e avviamo il sistema OS X precedentemente installato, montiamo la nostra EFI, con Clover Configurator o altro, nella cartella \EFI\Microsoft\Boot rinominiamo il file “bootmgfw.efi” in “bootmgfw-orig.efi”:

     

    023.png

     

    Scarichiamo [Clover e procediamo con l'installazione per l’avvio in UEFI:

     

    024.png

    Se tutto è andato a buon fine la nostra EFI avrà questo contenuto:

    025.png

     

    Definiamo tutti i settaggi per il nostro hardware con l'aiuto di Clover Configurator e riavviamo.

     

    Impostiamo nel BIOS come avvio primario Clover, selezionando la sua entries "UEFI OS".

     

    Il nostro Triple Boot apparirà in tutto il suo splendore:

     

    026.jpg

     

     

    Guida e installazioni create integralmente su WmWare Workstation

     

     

    Sezione Custom Entries

     

    Update UUID:

     

    Con le ultime versioni di Clover Configurato c'è un opzione che elenca le Device, selezionando quella che ci interessa l'UUID viene messo di conseguenza, evitandoci la ricerca manuale:

     

    027.png

     

    Se vogliamo una GUI ordinata, con icone e nomi personalizzati dobbiamo impostare le Custom Entries.

     

    Clover Configurator, carichiamo il nostro config.plist e posizioniamoci nella sezione "GUI".

     

    Prendiamo in esame i nostri tre sistemi, creiamo una entries per ogni sistema:

     

    028.png

     

    Da terminale digitiamo "sudo bdmesg" e annotiamoci gli UUID delle nostre partizioni, si trovano a circa metà delle info:

    029.png

     

    Un altro metodo per vedere l'UUID delle nostre partizioni è direttamente dalla GUI: semplicemente premendo la barra spaziatrice sul sistema che ci interessa:

     

    030.png

     

    Possiamo anche annotarci le prime tre o quattro lettere e ricercarle successivamente nella schermata di "sudo bdmesg":

    031.png

    Impostiamo la prima Custom Entries per Sierra, nel nostro schema di partizionamento si trova in "HD 2", mettiamo in "Volume" il suo UUID, spuntiamo "Title/FullTitle" e mettiamo il nome che vogliamo dare al Sistema, concludiamo specificando "Type" e "VolumeType":

     

    032.png

     

    Windows (nella GUI) ha come UUID quello della EFI (come per Linux), essendo la prima partizione sarà "HD 1", non usando quello della partizione (a differenza di Sierra) dobbiamo specificare anche il "Path" di avvio:

     

    033.png

     

    Lo stesso per Linux, specifichiamo il "Path" di avvio:

     

    034.png

     

    il posizionamento dei sistemi nella GUI seguirà quello delle Custom Entries, se vogliamo modifichiamo l'ordine semplicemente spostandole.

     

    Per cambiare le icone, dovremo impostare un path diverso in "Image" che punta ad un altra icona, facciamo un esempio per Linux:

     

    035.png

     

    Edit: va bene anche solo il Nome dell'Icona "os_linux" o "linux"

     

    Possiamo anche nascondere l'icona Recovery nella GUI con Hidden/Yes, questa volta usiamo anche il comando "grep" per limitare la ricerca al nome "GPT".

     

    "sudo bdmesg | grep GPT":

     

    036.jpg

     

    Recovery Entries:

     

    037.jpg

     

    La Recovery ora è nascosta:

     

    038.png

     

    Premiamo F3 e la Recovery diventa visibile:

     

    039.png

     

     

    VARIANTE QUAD Boot

     

    Per chi si volesse cimentare in una variante Quad Boot, sempre UEFI, posto la mia cartella EFI dove ci sono le configurazioni adottate:

     

    EFI

     

    In sostanza non c’è molto di diverso, l’unico problema e che le due cartelle “Microsoft” non possono coesistere. La cartella Microsoft di Windows 7 deve mantenere il suo stato originale, se rinominata anche inserendo il percorso per la localizzazione di “bootmgfw.efi”, o chi per esso, Il BOOT fallirà comunque, quindi in questo caso dobbiamo lasciare il nome originale e ovviamente rinominare “bootmgfw.efi” in “bootmgfw-orig.efi”, visto che siamo su percorsi originali.

     

    Windows 10 invece fa il BOOT anche da una cartella diversa, quindi ad esempio rinominiamo “Microsoft” in “Microsoft-W10”. Il file “bootmgfw.efi” possiamo lasciarlo con il suo nome originale, visto che siamo su percorsi diversi.

     

    Normalmente Il BIOS cerca i file di avvio sulle cartelle predefinite, ad esempio se il file “bootmgfw.efi” nella cartella “Microsoft” abortirà la visualizzazione della “Entries” per il BOOT di Clover, lo stesso non succederà se “bootmgfw.efi” si trova nella cartella “Microsoft-W10”.

     

    Allo stesso tempo modificando i percorsi predefiniti, dobbiamo informare le “Custom Entries” dove cercare i file di avvio.

     

    Consideriamo però che non tutti i BIOS UEFI sono uguali, questo dipende da come viene “istruita” la ricerca dei file di BOOT, alcuni BIOS infatti, inibiscono la “Entries” di Clover facendo una verifica (file di BOOT) anche sui sistemi Linux, dovremmo in questo caso approntare, come per Windows, le stesse contromosse.

     

    Ricordiamoci anche che se una “Entries” è stata creata prima di qualcosa che l’avrebbe inibita, non sarà immutabile, infatti al primo reset delle “Entries” la voce non sarà più presente, l’ordine sopra citato infatti prevede che le “Entries” si creino naturalmente, quindi anche dopo un reset o una semplice disconnessione di un disco.

     

    040.png

     

    Edit: Visto il comportamento dei Sistemi sarebbe più produttivo avere la cartella di Windows 10 con il nome originale "Microsoft".

     

    Per ovviare al mancato BOOT da parte di Windows 7 possiamo usare il "bootmgfw.efi" di Windows 10, in questo caso Windows 7 farà il boot anche da una posizione diversa, ad esempio: Microsoft-W7...

     

    Risulta essere più "corretto" anche da un punto di vista teorico, visto che in caso di Multiboot via "BCD" è in questo modo che funzionerebbe...

     

    Un altro metodo potrebbe essere quello di lasciare solo la cartella "Microsoft" per Windows 10 e creare all'interno una cartella (W7) per l'avvio di Windows 7, in questo caso useremo sempre "bootmgfw.efi" di Windows 10 e il BCD di/per Windows 7, ovviamente la Custom Entries dovrà puntare al file di avvio in questa cartella:

     

    041.jpg

     

    Chi lo desidera può sempre optare per un BOOT di Windows "generico": una sola cartella Microsoft nella EFI e una sola Entries nella GUI, basterà aggiungere al "BCD" la posizione per l'avvio di Windows 7:

     

    042.png

     

    La scelta del Sistema Windows dal Menu Metro di Windows 10:

     

    043.png

     

    Partizionamento:

     

    044.png

    -

    045.png

     

    Su queste basi possiamo aggiungere altri Sistemi:

     

    046.png

    -

    -

     

     

    Allineamento Orario UTC per Windows, per non avere discrepanze di orario tra i Sistemi, scaricare il file UTC_7_8_10.zip, decomprimerlo e lanciare UTC_7_8_10.reg:

    UTC_7_8_10.reg.zip

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